top of page
Immagine del redattoreSocietas Italica Rosae+Crucis

Sole Invitto


Al Solstizio d’Inverno abbiamo celebrato la rinascita del Sole Invitto, ma la sua Luce non si è manifestata in modo trionfale, come avremmo ingenuamente voluto. I suoi progressi erano flebili ed impercettibili ed intanto il Drago ed il Serpente ne ostacolavano l’azione: invece del Calore cresceva il Gelo e la Natura appassita, invece di riprendere vigore, avvizziva e moriva.


Così succede ad ognuno di noi, quando la scintilla della Consapevolezza e dell’Illuminazione si accende nei nostri Cuori: ci aspettiamo gioia, serenità e felicità, ed invece siamo presi dal turbamento e dallo sconforto; più ci impegniamo nel cammino e più il senso di vuoto e morte progredisce. Possiamo anche pensare di esserci ingannati, che non avremmo dovuto impegnarci in un cammino troppo arduo per le nostre povere forze, che la nostra Luce interiore fosse debole e le nostre incompiutezze ormai troppo radicate.


“Quid timidi estis, modicae fidei? Perché avete paura, uomini di poca fede?”


Il Sole Invitto non si manifesta con folgori e tuoni, ma dolcemente e lentamente si fa strada ed adesso, finalmente, ne vediamo la potenza: le Tenebre si ritraggono, il Gelo si stempera e la Natura riprende nuovamente vigore.


Carissimi Fratres e Sorores, celebriamo oggi il giorno in cui la Luce torna a prevalere, il Calore a manifestarsi e la Natura a rifiorire e così anche nei nostri Cuori possa la Nigredo avere termine e, fra lo sfavillio della Cauda Pavonis, sorgere finalmente l’immacolato candore dell’Albedo.

242 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti

Commentaires


bottom of page