Un giorno ormai lontano, improvvisamente, i misteriosi Maestri Rosa+Croce resero pubbliche le loro idee, ma essi restarono nel segreto.
Nel segreto esistevano da tempo immemorabile, dicevano, ma era giunto il momento in cui il pubblico era pronto a saperlo e ad ottenere maggior conoscenza. Di fatto, il loro pensiero affascinò molti filosofi e scrittori, che si incaricarono di diffonderlo.
Erano essi stessi Rosa+Croce? Persino Robert Fludd lo negò, dicendo che sarebbe stato suo grande desiderio venirne contattato e venire ammesso fra di loro.
Si dice addirittura che, su chi si definisce Rosa+Croce, si può avere un’unica certezza: non è un Rosa+Croce, ma un millantatore.
Sarà vero? Certo è che, persino in ambito massonico, un tempo erano pochi coloro che si dichiaravano pubblicamente tali, a meno che non rivestissero qualche carica ufficiale nell’Ordine (Gran Maestro, Grande Oratore etc.). Oggi, coi social, è piuttosto comune vedere personaggi addobbati in gran pavese, carichi di insegne, collari, col grembiale ricamato in oro fin sui ricami stessi. È ben vero che, sempre tramite internet, chiunque può acquistare i paludamenti che preferisce e fare la sua bella carnevalata su FB. Come sempre, non è l’abito che fa il monaco.
Vi furono, e forse vi sono ancora, maghi da strapazzo, ridicole caricature, la cui pubblicità compare sulle riviste e, oggi, anche in tv, che presero il nome d’arte di X Rosa+Croce (Aleppo Rosa+Croce, Pippo Rosa+Croce, Carmela Rosa+Croce etc.): chi non li conosce eviti di incontrarli, chi li conosce li sfugga.
Un Rosa+Croce autentico mai potrebbe – si tratta di sacro giuramento – domandare denaro o benefici in cambio del proprio aiuto. L’aiuto di un Rosa+Croce è stato, è, e sarà sempre disinteressato e dispensato nel segreto. Talvolta qualcuno – lo farà per farsi bello, lo farà perché si sente furbo? – “nasconde” le lettere R.C. nel proprio motto, nell’ex libris dei libri che presta ad amici e conoscenti, nel titolo di un libro che ha pubblicato e che ritiene di contenuto assai elevato. Le “nasconde” in modo così palese che è impossibile non trovarle. Fa, insomma, come chi mette in bella evidenza il proprio biglietto da visita, su cui compare il titolo “Commendatore Gran Cordone”, ma sul quale ha tracciato una riga, per fingere di non tenere affatto a tale titolo. E allora, che cos’è una Societas Rosicruciana? Se i suoi membri non sono Rosa+Croce, cosa diavolo sono?
Non sono Rosa+Croce: sono Rosacrociani, come appunto dice il nome stesso della società.
Sono persone che tentano, attraverso metodi che non ritengono opportuno pubblicare su Focus o diffondere nelle varie trasmissioni dedicate ai “misteri”, di perfezionare se stessi per il bene proprio e per il bene dell’umanità di cui fanno parte, seguendo il cammino indicato dagli ideali diffusi da chi prima di loro fu Rosacrociano e da quanto i Rosa+Croce vollero rivelare.
Si tratta di una società segreta?
La domanda è quantomeno risibile, e rispondo con altre domande: una società segreta ha – secondo voi – un sito Internet reperibile grazie a Google e ai vari motori di ricerca? Pone nel suo sito il pulsante “Contatti”, che la rende raggiungibile da chicchessia? Credo che, una società davvero segreta, se proprio fosse in cerca di seguaci, tenterebbe quantomeno di dissimularsi nel Dark Web!
Non sono segreti i suoi ideali: li trovate nei testi pubblicati sul sito. Non sono segreti gli argomenti dei suoi studi: li trovate nei testi pubblicati sul sito.
I Rosacrociani sono persone riservate, che non desiderano comparire nei talkshow, che studiano, individualmente e in gruppo, materie che interessano pochi, che derivano da tradizioni antiche e che, senza di loro, potrebbero andare perdute. Simili, per certi versi, ai monaci medievali, sono i custodi della Tradizione, della Scienza dello Spirito, dell’etica disinteressata, dell’Amore per Dio e per il prossimo. Diversamente dai monaci, non vivono chiusi in conventi, vivono nel mondo, nella società attuale, tentando di non lasciarsi contaminare dalla corruzione e dall’avidità, dall’invidia e dall’odio…
Periodicamente si ritrovano, si scambiano le conoscenze ottenute e i risultati – mai definitivi, sempre in evoluzione – dei loro studi e delle loro pratiche di vita spirituale. Compiono rituali per purificarsi e avvicinarsi a Dio. Tali rituali sono loro propri, non li rendono pubblici per salvaguardarne la purezza e la potenza spirituale: in questo senso sono “rituali segreti”, ma solo perché non tutti sono preparati a comprenderli.
Così come i loro simboli, sono intellegibili solo attraverso gli occhi bene educati dello Spirito.
Disse Gesù il Cristo, il Riparatore, il Riconciliatore: «avete occhi e non vedete, avete orecchie e non sentite»; quindi, perché aprire gli scrigni dei nostri tesori a chi, non comprendendone il valore, ne farebbe sperpero e sollazzo?
Nella Societas Italica Rosae+Crucis ci sono sentieri da percorrere, gradini da salire, si arriva a comprendere gradualmente, ma se il gradiente dell’ascesa è troppo ripido, si precipita e ci si può far male.
Non tutti sono in grado di arrivare alla Vetta, che si presenta sempre più lontana. C’è chi si ferma al campo base, chi sale fino all’altitudine consentita dai suoi polmoni e dal suo cuore, chi va oltre e mai non si arresta.
Non è una strada per tutti: le uniche vie che le masse dei turisti in vacanza non vogliono e non possono percorrere sono quelle che portano nel profondo dei monti e dei mari. Sono segreti i metodi di chi naviga gli oceani in solitaria, di chi vola nei cieli grazie a una tuta appositamente progettata? Fortunatamente sì!
Il mondo è pieno di folli arroganti che si illudono di poter fare altrettanto e di bambini che, innocentemente, sono pronti a lanciarsi giù dal fienile con l’ombrello aperto, credendo così di diventare Mary Poppins.
Gesù parlava per parabole dei Misteri del Regno dei Cieli, perché, come dice San Paolo, non bisogna nutrire i bambini piccoli con la carne, ma con il latte, che possono facilmente assimilare. I cibi troppo nutrienti fanno male a chi non è pronto a digerirli. Persone a digiuno da lungo tempo morirono per aver mangiato un solo pasto completo. Li portò alla rovina la loro scarsa prudenza – non vorrei dire ingordigia, trattandosi di persone in stato di privazione, quindi, perciò stesso deboli e confuse.
Un passo alla volta, un gradino alla volta, gli stessi Angeli facevano lo stesso sulla scala di Giacobbe.
Molti si sentono chiamati: le porte d’ingresso sono ben aperte a chi desidera conoscere e ricercare, ma è bene che sappiano che, più avanzeranno, più i corridoi potranno mostrarsi stretti.
Un Frater della SIR+C
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