Il 1° Grado di Zelator mira a consolidare e a temprare la volontà dell’aspirante tramite il fuoco occulto dello zelo. Lo scopo è la trasformazione della mente, del cuore e della volontà, combattendo la paura, l’odio e il dubbio e sollecitando la purezza, l’amore e il coraggio. La fase alchemica associata è la Nigredo (la putrefazione delle scorie e dei vili metalli – la morte del pensiero materialistico), il distacco dal corpo fisico e dalle illusioni materiali, ovvero da tutte le abitudini, i pensieri e i desideri che soggiogano la nostra anima (l’ego, la personalità profana) e che giorno dopo giorno abbiamo alimentato inconsapevolmente. Il colore di questo processo è il nero che rappresenta bene il legame forte con la materia. È emblematica da questo punto di vista la Croce del Sacrificio, la Nera Croce, che ci rappresenta pienamente centrati in questa condizione, in uno stato di sofferenza; noi siamo “Colui che vaga nella Natura Selvaggia”, continuamente bistrattato e ostacolato. Il percorso di distaccamento dalla materia e di purificazione delle quattro parti della personalità è descritto dall’acronimo I.N.R.I.. Deponendo la Croce del Sacrificio, l’aspirante sacrifica il suo io inferiore in favore del suo Io Superiore e fa questa promessa a Sé stesso. Nel 2° Grado di Theoricus viene posto l’accento sullo studio teoretico e ha come focus la mente e la sua purificazione dai pensieri impuri. La Mente rappresenta il tassello iniziale della Creazione, pertanto, nella nostra condizione dopo la Caduta, prima di poter agire concretamente nel mondo, dobbiamo essere in possesso di una mente pulita, non soggetta a condizionamenti, e che sia all’unisono con lo Spirito. La fase alchemica associata alla purificazione è l’Albedo, il dilavamento dalle ceneri nelle Sacre Acque dello Spirito, trasformando la Croce Nera in una Croce Bianca con alla base un quadrato nero, che è il risultato della comprensione delle tenebre interiori. La sua posizione è significativa poiché rappresenta il legame con la Terra e il mondo materiale nel quale viviamo e operiamo (dove risiede la dualità di Bene e Male, il nostro banco di prova). L’oscurità non deve essere rigettata, ma compresa e redenta, i Vizi devono essere riconvertiti in Virtù. Il processo di purificazione è operato attraverso il V.I.T.R.I.O.L., un processo corrosivo che esplica le diverse tappe di questo processo, ovvero attraversare la parte più profonda di noi stessi e redimere la nostra oscurità, accordando così la mente con il cuore. Solo in questo modo verremo “salvati dai reietti” e potremo trovare quella Pietruzza Bianca nascosta in noi stessi. Però tutto ciò che impariamo con lo studio teorico, bisogna portarlo al di fuori del nostro Tempio interiore, nel mondo profano, mettendolo in pratica. Il 3° Grado di Practicus pone proprio l’accento sulle membra dei Rosicruciani e sulle loro azioni, le quali sono consacrate al piano divino. Alla Bianca Croce si aggiunge quella Elementale a 4 braccia uguali, rappresentante l’azione degli Elementi sia a livello macrocosmico che a livello microcosmico. Viene assecondata la natura quaternaria dell’uomo in favore della sua essenza ternaria. L’unione delle due Croci simboleggia le intenzioni spirituali che si esplicano nell’azione. La fase alchemica collegata è la Citrinitas (il giallo albeggiare dello Spirito del Sole), ovvero il bagliore proveniente dalla candida croce purificata che l’aspirante imprime nelle proprie azioni; ciò è reso possibile quando i gesti e le intenzioni sono compenetrate e guidate dall’Amore, dando alla luce il puro atto di agire. Come l’unicorno, l’aspirante ha compiuto la riunione degli opposti presenti in sé stesso (il Sole e la Luna), il suo vero Io e la sua personalità purificata. La nostra interiorità è pertanto l’Athanor, il luogo in cui viene compiuto il processo alchemico. Man mano che si procede, si potrà accrescere in Saggezza, mezzo fondamentale per il passaggio alla fase successiva della Grande Opera.
Infine, nell’ultimo Grado del Primo Ordine (Philosophus), l’aspirante diverrà un Filosofo del Fuoco (Igne Natura Renovatur Integra). Dopo aver superato le precedenti “prove”, mediante la sua volontà, studio e pratica, aver trovato l’armonia fra gli Elementi Terra, Acqua e Aria, può aggiungere il Fuoco, tramite il quale Essi verranno rinnovati. Quest’azione può essere effettuata solo nel momento in cui avviene il libero sacrificio di sé stessi, permettendo di giungere alla fase finale del processo alchemico, la Rubedo. La Croce diviene Solare e l’aspirante diviene un portatore di Luce. L’ostacolo più grande di questo Grado è credere di essere la Luce e di essere al di sopra degli altri, cadendo così in superbia e alimentando il proprio ego. Sin dall’inizio gli Elementi sono sempre stati presenti, pertanto il futuro Filosofo deve dar prova di ciò che ha imparato e della maestria acquisita con la pratica, percorrendo la via della conoscenza del Sole interiore, il percorso inverso, compiendo il Mistero del Rito Sacrificale. L’onere di questo grado è quello di essere sempre un faro che illumina la notte che aiuta coloro che sono schiavi del loro oblio, mediante l’esteriorizzazione del calore sprigionato dal nostro cuore, il vero scopo dei Rosacruciani.
Una Soror della SIR+C
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