Perché ho intrapreso un percorso iniziatico? Perché ho accettato l’invito a divenire un petalo della Societas italica Rosae Crucis?
Molte domande mi accompagnavano e mi accompagnano da diverso tempo, dubbio, incertezza, confusione e anche molto smarrimento. Disagio, dove mi trovo? Cosa sto facendo? E’ tutta qui la Vita? Lavorare, mangiare e dormire? tutte queste sensazioni le potrei catalogare come un groviglio, che mi impediva di godere appieno del dono Vita. Ecco la mia personale Croce Nera. Eccomi nella perfetta condizione di Peregrinus de Faustis. Il percorso massonico mi ha permesso di iniziare e mettere ordine ma con l’ingresso nella Societas Italica Rosae Crucis credo di aver raggiunto quel reale livello di risposte che andavo cercando. La via Rosacruciana mi permette di immergermi in quell’Amore Divino che dona leggerezza, speranza e nutrimento nel cuore.
L’iniziazione al grado di Zelator mi ha mostrato cosa fosse il groviglio che avevo dentro e ancora meglio, mi ha dato il primo sprazzo di Luce da portare nelle mie tenebre a partire dal Giuramento. Leggendolo e rileggendolo, ogni volta mi si muove dentro un senso di appartenenza e appagamento che difficilmente posso riportare; “che io possa offrire servizio al mondo spirituale, divenendo sempre più a immagine e somiglianza dell’archetipo di me stesso” corrisponde proprio al mio più intimo desiderio. Ogni volta che leggo questa frase sento una sorta di forte espansione e di fiducia.
Mantenendo costante lo spirito di auto osservazione posso valutare a che punto posso considerarmi ancora legata alla materia e anche quanto riesco a ripulire i miei pensieri. Elevarli, indirizzarli nell’amore e nella luce. Lavoro impegnativo devo svolgere sull’aspetto del giudizio, prima di tutto verso me stessa e di conseguenza anche verso gli altri; riconoscere gli altri come facenti parte dell’Universo, tutti figli della Vita, per cui abbiamo tutti pari diritto all’esistenza e nessuno può permettersi di giudicare nessuno perché ognuno ha il proprio percorso da compiere, a diversi livelli e a diversi ritmi.
Individuare le mie ombre e integrarle, non eliminarle, altrimenti continuerei la danza del dualismo personale che ostacola l’evoluzione. Credo che solo comprendendo la nostra complessità possiamo trovare le risorse migliori dentro di noi, lasciarle manifestare e metterle al servizio del nostro prossimo. Questi processi corrispondono alle trasmutazioni alchemiche che avvengono passando attraverso gli Antichi degli Elementi e averle vissute e conosciute durante le iniziazioni mi permette di ricercarle e vivere queste trasformazioni con un’altra consapevolezza.Essere nel percorso mi mette nella condizione fortunata di gestire un po’ meglio le difficoltà intrinseche della Vita e proprio per questo mi sento in dovere e potere di aiutare maggiormente chi è fuori da questo Viaggio. Dov’è il valore aggiunto di un Iniziato se non nell’amorevole e disinteressato aiuto al prossimo?
La via Rosacruciana permette di iniziare ad immaginare cosa voglia dire l’Essere Umano, cosa sia, quale sia il suo compito, quanto importante sia il suo compito di evoluzione ovviamente esclusivamente personale ma che di conseguenza può portare all’evoluzione di altri esseri umani e poi, nel futuro, alla realizzazione del Piano Divino e spero vivamente di contribuire per la mia parte. Mantenendomi bene centrata sul mio obiettivo mi rendo sempre più consapevole che sono parte del mondo, con tutte le sue difficoltà ed ecco i miei piedi nel quadratino nero della Croce Bianca; il corpo fisico immerso nella materia ma il cuore e la mente costantemente alla ricerca dello Spirito, dell’Amore di Dio, della Saggezza e dell’Intelligenza.
Di cosa è fatto l’Uomo? Acqua, Aria, Terra, Fuoco e Spirito. Questi sono i reali strumenti per trovare lo Spirito, l’Amore di Dio, la Saggezza e l’Intelligenza. Tutto è permeato dagli Elementi e proprio per questo la Croce Elementale sta alla base delle altre Croci, come a sorreggerle e al contempo anche a crearle perché senza gli elementi nulla esisterebbe così come è. Ripercorrendo l’iniziazione al grado di Practicus è evidente una parziale inversione dei ruoli tra aspirante e Antichi degli Elementi poiché questo è il primo caso in cui è l’aspirante ad agire; nei precedenti gradi l’aspirante era in uno stato di ricevimento per cui interpreto questo ribaltamento come l’insegnamento allo scambio, uno scambio costante, una simbiosi tra gli Elementi e l’Essere Umano che li vive prima di tutto a livello materico e poi, ad un grado elevato, come concreta manifestazione di Dio.
Ognuno di noi, ogni iniziato ha il compito di agire attivamente nel mondo in unione e comunione con quanto la Vita offre ed è costituita così da celebrare e onorare costantemente questo meraviglioso dono.
Sono molto grata di far parte della Societas Italia Rosae Crucis perché attraverso gli speciali insegnamenti e i rituali mi permette concretamente di diventare la migliore versione di me.
Grazie,
Una Soror della S.IR.+C.
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