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I Cinque Elementi

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Prendiamo ora in considerazione l’opera dei Rosacroce, che parte dal quaternario per poi giungere, in ascesa, al ternario, al binario ed infine all’Uno, la Monade. Tale processo è l’inverso della differenziazione dell’Uno in Due, in Tre ed infine in Quattro, secondo il principio della Tavola Smaragdina di Ermete Trismegisto:

Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa.

I Rosicruciani, in quanto alchimisti cristiani, ricercano il principio per risalire all’Uno dal quattro per mezzo del Cristo, secondo il cosiddetto assioma di Maria, Maria Prophetissa:

L’Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie l’Unità.

Unendo questo assioma con quello del principio di corrispondenza di Ermete Trismegisto, abbiamo come risultato filosofico che è possibile comprendere lo Spirito dalla Materia, l’Uno dal Quattro, così come in origine la Materia venne tratta dallo Spirito, cioè il Quattro dall’Uno. In altre parole lo Spirito è la causa della Materia e dunque comprendendo questa possiamo risalire allo Spirito.


Nel macrocosmo i Quattro Elementi sono le quattro parti del Mondo Fisico:

  1. Fuoco: secco e caldo, lo stato di calore;

  2. Aria: umida e calda, lo stato gassoso;

  3. Acqua: umida e fredda, lo stato liquido;

  4. Terra: secca e fredda, lo stato solido.

Nell’uomo, il microcosmo, i nomi degli elementi sono i nomi tradizionali dei corpi nella costituzione occulta quadripartita:

  1. Fuoco = Io;

  2. Aria = corpo astrale;

  3. Acqua = corpo eterico o vitale;

  4. Terra = corpo fisico.

Ai Quattro Elementi si aggiunge lo Spirito, che in un’altra accezione viene chiamato Etere. Seppur talvolta viene chiamato “Elemento” è più correttamente detto Quintessenza, essendo lo Spirito la radice degli Elementi, dove lo Spirito è la causa e gli Elementi sono l’effetto. Ad essere ancora più precisi possiamo dire che lo Spirito è all’origine anche dell’Etere, dove questo è la matrice degli elementi, essendo un insieme di Forze Plasmatrici.


Per i Rosicruciani il quarto corpo dell’uomo, l’Io, è un principio, ed esso è in stretta connessione con lo Spirito, essendo questo Fuoco come lo è l’individualità. A sua volta la connessione tra Io e Spirito è possibile attraverso il Cristo, colui che è la vera Pietra Filosofale capace di trasmutare tutti i metalli in Oro Solare. Vedremo ora le caratteristiche dei Quattro Elementi, ed infine dello Spirito come coronamento della Grande Opera.


Terra

La Terra è secca e fredda e si oppone all’Aria calda e umida. Il colore associato è il Nero o, talvolta, il Verde. L’Esaedro o Cubo è il solido platonico a lei attribuito, le sue superfici quadrate lo rendono il solido più stabile, sua qualunque faccia lo si appoggi, dando così anche l’impressione di immobilità. L’Arcangelo Auriel (“Sole di Dio”), presiede all’estate e governa l’elemento Terra, è l’arcangelo più severo che ammonisce l’uomo per le sue azioni.


La Terra è attribuita al quarto dei mondi cabalistici, Assiah, il Mondo dell’Azione, sopra cui vi è Yetzirah, il Mondo Astrale, e sotto di cui vi è l’Albero della Morte, dove le emanazioni delle Sephiroth vengono invertite nel loro opposto stato decaduto. La Terra è anche chiamata la Principessa, essendo la secondogenita dell’unione del Padre Fuoco e della Madre Acqua. La Terra è la seconda Heh del Tetragrammaton e racchiude in sé l’archetipo della Creazione e della generazione, di Madre Natura che produce flora e fauna.


Per i Rosicruciani la Terra è tutto ciò che attraversa lo stato solido: dunque non solo il suolo, ma anche il metallo, il legno, la pietra. È interessante notare come l’uomo in questa epoca materialistica abbia a che fare soprattutto con la dominazione dell’elemento della Terra, considerando tutto ciò che è solido come il materiale con cui costruire la realtà. Gli edifici sono tutte costruite nell’elemento solido terrestre. In questo senso la muratoria è stata la prima arte del dominio della Terra.


Nel macrocosmo la Terra è l’espressione esteriore del movimento ortogonale degli Gnomi, spiriti elementali la cui unica ragione di esistenza è quella di plasmare, stabilizzare e riempire, dando così un fondamento. Nel microcosmo la Terra è presente nella carne, cioè la parte fibrosa del corpo fisico, e ancor di più nelle ossa, che sono per lo più minerali, e in misura massima nei denti, che sono la parte più durevole esistente nel corpo. Gli Gnomi che mantengono solido il corpo conferiscono il temperamento malinconico.


In Alchimia la Terra è associata alla Nigredo, lo stato di decomposizione dell’uomo terreno che conduce ad un successiva purificazione degli elementi. È uno stato melanconico profondo, di depressione, l’Oscura Notte dell’Anima, il Segreto del Corvo. È l’inizio di ogni percorso spirituale genuino, che comincia con la mortificazione e dissoluzione di tutto ciò che è illusione materiale.


Nell’ambito dell’occultismo, il corpo fisico dell’uomo è riempito dalla materia, prendendo anche il nome di corpo terreno ed è simbolicamente attribuito alla Terra: il corpo fisico è il corpo più denso e visibile ai sensi, funge da recipiente degli altri corpi più sottili, ed è in stretta connessione al corpo eterico o vitale, essendo questo la matrice diretta del corpo fisico.


È il corpo che l’uomo ha in comune con i tre Regni della Natura, minerale, vegetale e animale e che conferisce l’esistenza nello spazio. Il corpo fisico, di per sé, è un cadavere che si dissolve quando il corpo eterico lo lascia; acquisisce vita solo grazie all’eterico e alle sue trasformazioni. Nel corpo fisico hanno sede i cinque sensi fisici ordinari: tatto, olfatto, gusto, vista e udito, con i quali è possibile sperimentare la realtà sensibile.


Nell’Anima la Terra è la parte di personalità che rappresenta la stabilità al variare delle circostanze, così come il radicamento, ovvero la capacità di mantenersi saldi nella realtà dell’esistenza. La Terra rappresenta anche la concretezza dell’azione e dunque la capacità di essere pratici, di riuscire a trarre il meglio da ogni esperienza, così come il seminatore trae il nutrimento dalla dura terra sottoforma dei frutti delle piante. La Terra è un elemento passivo e femminile, che accresce silenziosamente tutto ciò che è piccolo. Nutre segretamente e possiede un’intelligenza istintiva che fa risalire alle radici dell’esistenza.


La Terra viene rappresentata da un Triangolo rovesciato tagliato da una linea orizzontale, essendo più densa dell’Acqua. La Madre Acqua rassomiglia alla Figlia Terra. In ognuno dei lati di quel triangolo dobbiamo leggere uno dei Segni dello Zodiaco a lei attribuiti: la Terra Cardinale del Capricorno che rappresenta la tendenza della montagna ad ascendere verso il cielo; la Terra Fissa del Toro che nutre la vita permettendone la propagazione; la Terra Mutevole della Vergine in cui il frutto cade a terra ed è maturo per il raccolto.


Nel nostro Sacro Liber T., il Tarot, troviamo il Seme dei Denari a indicare la Terra nella sua essenza, nonché tra gli Arcani Maggiori la Torre che viene distrutta e fa fuoriuscire i denari, in quanto la sicurezza materiale è solo illusoria se non fa coppia con la sicurezza interiore. La Terra sostiene anche diversi Arcani Maggiori, indicando il loro ergersi sopra la caducità della materia, così come la capacità di collegarsi al mondo della vita, rappresentata dai vegetali.


Ricorda dunque Fratres et Sorores che polvere siete e polvere tornerete, come quella che stringete ora nella mano, a maggior gloria dello Spirito liberato nelle altezze.


Acqua

L’Acqua è fredda e umida e si oppone al Fuoco caldo e secco. Il colore associato è il Blu. In taluni sistemi Rosicruciani la Terra è associata al colore Blu, e così l’Acqua viene associata al Verde. L’Icosaedro è il solido platonico a lei attribuito, in quanto le sue superfici triangolari lo rendono il solido con le superfici più piccole, che sembra dotato di un continuo movimento oscillante.


È attribuita al secondo dei mondi cabalistici, Briah il Mondo della Creazione, oltre cui vi è l’Abisso tra la Creazione e la Formazione di Yetzirah. Essa è la Madre che si unisce al Padre Fuoco per generare i due figli prediletti, l’Aria e la Terra. Essa è la prima Heh del Tetragrammaton e racchiude in sé l’archetipo di tutte le Madri, la Grande Mater, Maria o Mària Stella Maris. È dal suo grembo che si sono rotte le Acque della Creazione.


L’Arcangelo Gabriel (“Eroe di Dio”) presiede all’inverno e governa all’elemento Acqua, è l’arcangelo più benevolo ed ispira la bellezza dell’arte.


Non solo l’acqua che bevi è Acqua, non solo due parti di idrogeno ed una ossigeno. La sacra scienza dell’alchimia ha scopi ben più elevati che non l’enumerazione astratta di ciò che appartiene al mondo dell’illusione. Per quegli Uomini di Buona Volontà che vogliono adornare la Croce con la Rosa, l’Acqua è tutto ciò che attraversa lo stato Liquido. L’Acqua è presente tanto fuori dell’uomo, nel macrocosmo, che dentro l’uomo, nel microcosmo.


Nel macrocosmo l’Acqua è l’espressione esteriore del movimento ondulatorio delle Ondine, spiriti elementali la cui unica ragione d’esistenza è quella di scorrere, permeare e attraversare. Nel microcosmo abbiamo il cosiddetto uomo d’acqua, composto da tutti i liquidi del corpo umano, anch’essi costituiti dalle Ondine che tuttavia godono dell’esperienza della vita umana. Tali esseri esistono, tanto in te che fuori di te. L’eccesso di tali esseri in te, dona il temperamento flemmatico, rilassato sì ma mancante di entusiasmi.


In Alchimia, l’Acqua rappresenta l’agente purificante, colei che dilava le ceneri della Nigredo e conduce all’Albedo. La nuova purezza acquisita dall’anima è il risultato della sofferenza, pone le condizioni affinché l’anima possa ora acquisire una nuova vita all’unisono con lo Spirito. È il Segreto del Cigno.


Nell’ambito dell’occultismo, il corpo vitale dell’uomo, noto anche come corpo eterico, è simbolicamente attribuito all’Acqua: il corpo eterico è la matrice della vita attraverso cui avvengono tutte le metamorfosi vitali. È il corpo che l’uomo ha in comune con gli organismi detti “viventi”, i vegetali e gli animali, che infonde la vita e l’organizzazione della forma alla sostanza fisica del corpo. La perdita del corpo eterico, conduce alla morte. Quando l’uomo dorme, nel letto sono presenti solo il fisico e l’eterico, e mentre l’astrale e l’Io ascendono alle Sfere Celesti, l’eterico rigenera il fisico dai danni procurati dalla fatica e dalle malattie.


Tutti i processi fisiologici nonché la riproduzione avvengono nel mezzo acqueo in virtù dell’esistenza del corpo vitale. È nel corpo vitale che ha sede memoria, che come l’Acqua possiede, la memoria dell’acqua, e da cui derivano tutte le sue proprietà benefiche per l’uomo. Essa è insieme colei che è contenuta dal solido e colei che contiene il sottile.


Nella tua Anima, l’Acqua è l’adattabilità alle circostanze, come l’acqua prende la forma del contenitore. Il suo oscillare ondivago la fa essere piacere e dispiacere, gioia e dolore, amore e odio. L’Acqua è sentimento ed emozione. È un elemento Passivo, femminile, che accumula silenziosamente, disciogliendo tutto ciò che ingloba: essa è il Solvente Universale. Eppure la sua quiete diventa inesorabile distruzione quando se ne osi cambiare il corso: come la madre protettiva, l’Acqua si riprende sempre i figli che le sono stati tolti.


L’Acqua viene rappresentata come un triangolo rovesciato, a rappresentare una coppa, il Calice che raccoglie il Sangue, quel succo molto peculiare. In ognuno dei lati di quel triangolo dobbiamo leggere uno dei Segni dello Zodiaco a lei attribuiti: l’Acqua Cardinale del Cancro da cui la vita procede nella forma, l’Acqua Fissa dello Scorpione da cui la vita procede nella morte, l’Acqua Mutabile dei Pesci da cui la vita rinasce nella sfera spirituale. E infatti nel Sacro Liber T., il Tarot, noi troviamo il Seme delle Coppe, a indicare l’Acqua nella sua essenza, nonché tra gli Arcani Maggiori l’Angelo della Temperanza che scambia acqua da due coppe, mediando tra i vasi comunicanti; la Stella che versa copiosa acqua nel fiume della vita, donando se stessa incessante attraverso le Acque della Vita; ma anche la Luna che si rispecchia continuamente nello stagno dell’illusione.


Ricordate dunque Fratres et Sorores che, come tutto nel Mondo dell’Illusione in cui noi Spiriti siamo immersi, l’Acqua che vi bagna gli occhi del viso non è che un riflesso di quell’acqua che gli occhi dell’anima vedono quale Specchio dello Spirito. Tanto più l’acqua della vostra anima sarà quieta, tanto più sarà Specchio dello Spirito: nella calma piatta vedrete voi stessi ed il modo per porre la Rosa sulla Croce.


Aria

L’Aria è umida e calda e si oppone alla Terra secca e fredda. Il colore associato è il Giallo. L’Ottaedro è il solido platonico a lei attribuito, in quanto le due piramidi a quattro lati che lo costituiscono passano per un piano di simmetria, dunque uno specchio. In questo modo rappresenta nel modo più perfetto la simmetria, la riflessione e la speculazione tipiche della mente. In un certo senso rappresenta anche l’ambiguità della mente. Se posto verticalmente, espone i due vertici principali, che sono appuntiti e taglienti, come il pensiero analitico e razionale.


L’Aria è attribuita al Terzo dei Mondi Cabalistici, Yetzirah, il Mondo della Formazione, che è anche il Mondo Astrale, dove continuamente si formano e dissolvono le immagini. L’Aria è il Figlio, primogenito fratello della Figlia, la Terra, nonché la Vau del Tetragrammaton. Racchiude in sé l’archetipo della mediazione degli opposti, del Triangolo del Fuoco e di quello dell’Acqua, del principio maschile e del principio femminile. L’Arcangelo Raphael (“Potere guaritore di Dio”) presiede alla primavera e governa l’elemento Aria, è il saggio medico dell’umanità e dispensa guarigioni.


L’Aria costituisce tutto ciò che è nello stadio aereo o gassoso. L’Aria è presente nel macrocosmo come atmosfera, l’aria che respiriamo, costituita dalle Silfidi, spiriti elementari in continua danza, il cui movimento è rotatorio, fluente in spirali. Nel microcosmo abbiamo l’uomo d’aria, composto da tutta l’aria che portiamo da fuori dentro e da dentro fuori. Il ritmo della respirazione determina il ritmo della vita, che può accelerare o rallentare. Le Silfidi generano anche il temperamento sanguigno, curioso ma superficiale.


In Alchimia, l’Aria rappresenta l’agente animante le cose, colei che porta la conoscenza spirituale all’anima purificata nell’Albedo. L’anima dell’alchimista si tinge di giallo man mano che si accresce in saggezza raggiunge la Citrinitas. La saggezza infatti non è il punto di arrivo, bensì il mezzo per passare alle fasi successive della Grande Opera.


Nell’occultismo, il corpo astrale dell’uomo è simbolicamente attribuito all’Aria: il corpo astrale è il mutevole corpo dove hanno sede attrazione e repulsione, amore e odio, piacere e dolere. È il corpo che l’uomo ha in comune con gli animali e che permette in lui il movimento, tanto esteriore che interiore. Il corpo astrale raccoglie gli influssi cosmici da tutti i Pianeti e per questo è anche la sede delle quattro parti della personalità, che si rapportano all’individualità unificante dell’Io.


Il corpo astrale è anche sede della Mente, tanto che talvolta la parte più elevata dell’astrale può assumere il nome di corpo mentale. Qui l’ambiguità regna sovrana e deve dunque trovare una sua direzione superiore nell’Io e nello Spirito. Dalla capacità a mantenere l’equilibrio mentale dipende la possibilità di discernere il vero dal falso. È l’atteggiamento scientifico che permette di temprare il mobile astrale nel cristallino mentale.


L’Aria è un elemento attivo e maschile, mobile, sottile, illumina portando in sé la Luce e riempie gli spazi vuoti. Essa è l’Azoth, la Luce Astrale, che contiene tutto ed il contrario di tutto eppure nasconde in sé il segreto per ogni possibile mediazione e metamorfosi.


L’Aria è rappresentata da un triangolo con la punta rivolta verso l’alto, tagliato da una linea orizzontale, essendo più denso del Fuoco. In ognuno dei lati di quel triangolo vediamo uno dei Segni dello Zodiaco a lei attribuiti: l’Aria Cardinale della Bilancia in cui gli opposti trovano l’equilibrio dinamico; l’Aria Fissa dell’Aquario che discende dalle altezze portando la neutralità della scienza; l’Aria Mutevole dei Gemelli che si sposta agilmente da un oggetto di studio all’altro.


Nel Liber T., l’Aria è il Seme delle Spade, che rappresentano la capacità di separare, discernere e analizzare il mondo e anche la natura dell’anima. Il doppio taglio della lama si riferisce alla possibilità non solo di ferire ma anche di ferirsi, così come di poter neutralizzare il Male tanto da dentro che da fuori. Nel Tarot le Spade compaiono nella Giustizia che taglia il giogo del karma, così come nel simbolo delle ali e degli uccelli che rappresentano la capacità di progettare del pensiero.


Ricordate dunque Fratres et Sorores, che come l’aria ti conferisce la libertà del movimento, ti dà anche la possibilità di errare. Eppure è proprio sulla mente che dovrete lavorare di più, perché essa è l’unico strumento che quando elevata alle idee viventi permette di comprendere l’essenza spirituale delle cose in piena coscienza.


Fuoco

Il Fuoco è secco e caldo e si oppone all’Acqua umida e fredda. Il colore associato è il Rosso. Il Tetraedro è il solido platonico ad esso attribuito, in quanto è il più piccolo tra tutti i solidi platonici, quello con il numero minore di facce che dunque rappresenta il più sottile degli elementi. In se stesso rappresenta una fiamma che si eleva verso l’altro, ed ognuno dei quattro triangoli che lo compongono rappresenta, simbolicamente, uno dei quattro elementi i cui simboli sono infatti triangoli.


Il Fuoco infatti permea tutta la Creazione, sebbene in grado minore o maggiore. Al Fuoco è attribuito il primo dei Mondi Cabalistici, Atziluth, il Mondo degli Archetipi, che è anche il Mondo Spirituale dove risiedono gli archetipi di tutto ciò che viene a discendere nei mondi inferiori. Il Fuoco è il Padre, che si unisce alla Madre, l’Acqua per dare i due Figli, l’Aria e la Terra. Gli è attribuita la Yod, la prima lettera del Tetragrammaton. Racchiude in sé l’idea del principio di tutte le cose, così come della fine, in quanto tutto è nato nel Fuoco e tutto al Fuoco tornerà. L’Arcangelo del Fuoco è Michael (“Colui che è come Dio”) del Sole, viene anche chiamato Signore dell’Intelligenza Cosmica e Volto del Cristo. Presiede alla stagione dell’autunno.


Il Fuoco è lo stato del calore, quella che scientificamente viene chiamata energia. Il Fuoco è presente nel macrocosmo sottoforma di calore libero e latente nella materia. Gli esseri che lo compongono sono le Salamandre, dal movimento imprevedibile e fulmineo. Nel microcosmo il calore si esprime come calore corporeo, sprigionato dagli animale a sangue caldo, costituendo così l’uomo di calore. Le Salamandre generano anche il temperamento collerico, che esplode nella rabbia quando non riesce ad affermare la sua verità.


In Alchimia, il Fuoco è il principio di ogni trasmutazione: il calore applicato alle trasmutazioni alchemiche è lento e costante, a differenza di quello violento e brusco delle reazioni chimiche. L’Alchimia in se stessa è modulazione del fuoco della volontà dell’alchimista. Lo stadio associato al fuoco è la Rubedo, ovvero lo stadio in cui la volontà è capace di compiere il libero sacrificio di se stessa, il Segreto della Fenice.


In occultismo, l’Io dell’uomo, la sua individualità essenziale è attribuita al Fuoco. L’Io dell’uomo è l’unico che si incarna nella materia del corpo fisico, e dunque manca sul piano fisico a tutte le altre creature. L’Io è la possibilità dell’autocoscienza, di percepirsi come esseri distinti dotati di un nome e pronome proprio riferibile solo a se stessi, “Io” appunto. L’Io è il mezzo per cui i corpi inferiori, fisico, eterico ed astrale possono essere sublimati nello Spirito. Per questo motivo l’Io compartecipa anche della natura dello Spirito, essendo un frammento dello Spirito degli dei creatori, gli Elohim. L’Io è l’unico principio sulla Terra capace di infondere significato nelle cose, redimere il male in bene e concepire la biografia dell’essere umano.


Il Fuoco è un elemento maschile e attivo, continuamente dona se stesso consumandosi in luce e calore. Consuma ciò che tocca e lo spiritualizza, rendendolo in sacrificio alle forze invisibili del cosmo.


Il Fuoco è rappresentato da un triangolo con la con la punta rivolta verso l’alto. In ognuno dei lati di quel triangolo vediamo uno dei Segni dello Zodiaco a lei attribuiti: il Fuoco Cardinale dell’Ariete dove la Natura risorge dalla morte invernale; il Fuoco Fisso del Leone che porta la Natura al suo massimo splendore fino alla morte; il Fuoco Mutevole del Sagittario che rimane latente anche nella stagione più fredda.


Nel Liber T., il Fuoco è il Seme di Bastoni, che rappresenta la volontà, la capacità di fare. Il Bastone è infatti la fiaccola capace di illuminare e scaldare, così come distruggere con l’incendio. I Bastoni compaiono negli Arcani Maggiori a simboleggiare l’iniziazione: il Matto porta un bastone per avanzare, il Mago comanda gli elementi con la bacchetta magica, l’Eremita lo usa per camminare nell’oscurità e infine si trova sdoppiato nel Mondo. Il Bastone è la trasformazione del fuoco spirituale della Kundalini nella libera volontà.


Ricordate dunque Fratres et Sorores, che il Fuoco è il più sottile degli elementi, il più sfuggente, eppure è quello in cui risiede la vostra essenza di esseri umani. Dovrete imparare a percepirlo, alimentarlo e poi governarlo, così che esso possa scaldare il cuore dell’afflitto e infiammare l’anima alla ricerca spirituale.


Spirito

Lo Spirito non è un elemento, bensì è il principio degli Elementi ed in un certo senso sarebbe più corretto distinguerlo dall’Etere o Quintessenza. Lo Spirito è superiore all’Etere, essendo in effetti una goccia dell’Uno, mentre l’Etere è la matrice degli elementi, così come il corpo eterico è la matrice del corpo fisico.


Tuttavia, nel senso dell’iniziazione Rosicruciana, possiamo considerare l’Etere il veicolo dello Spirito, così che il Quinto Altare dei Rosacroce è contemporaneamente la sede dell’Etere, cioè la radice degli Elementi, e dello Spirito che è la radice di tutta l’esistenza su tutti i piani: spirituale, mentale, astrale, eterico e fisico. Il colore associato è il Bianco intendendo così la Luce pura o, talvolta, il Viola come unione degli opposti del Rosso Fuoco e del Blu Acqua. Il solido platonico associato all’Etere è il Dodecaedro, il solido platonico più vicino alla Sfera.


Ogni faccia del dodecaedro è un Pentagono in cui è ascrivibile il Pentagramma, ovvero il simbolo occulto dei Quattro Elementi dominati dallo Spirito, ovvero la Stella del Microcosmo, essendo l’uomo dotato, come abbiamo visto delle quattro parti della personalità più lo Spirito, o ancora di corpo fisico, eterico, astrale, Io e Spirito. I 12 lati sono anche in rapporto con lo Zodiaco, e dunque con l’archetipo dell’essere umano, cioè l’Adam Kadmon, l’Adamo di Luce dei Primordi.


Il simbolo dell’Etere è un cerchio diviso in otto spicchi, che rappresenta i quattro elementi e le loro quattro qualità: secco, umido, caldo e freddo. Come il 4 è il numero della materialità, l’8 è il numero della spiritualità, essendo il passaggio dal quadrato al cerchio perfetto, che rappresenta in se stesso lo Spirito.


L’Etere può essere compreso in rapporto agli Elementi, per cui per ogni elemento esiste un Etere che ne è la controparte la fonte primordiale: l’etere del calore, che origina il Fuoco; l’etere della luce, che origina l’Aria; l’etere chimico o del suono, che origina l’Acqua e infine l’etere della vita, che origina la Terra. Il calore, la luce, il suono e la vita sono la realtà sovrasensibile che genera gli elementi. I quattro eteri formano il corpo eterico dell’uomo. D’altro canto gli eteri possono anche decadere nel loro opposto, nella cosiddetta subnatura: il calore decade in gravità, la luce decade in elettricità, il suono in magnetismo ed infine la vita in forza atomica. L’Etere decaduto è rappresentato dal Pentagramma invertito, dove la materia prevale sullo Spirito.


Nei Mondi Cabalistici, l’Etere corrisponde all’Adam Kadmon che a sua volta è costituito dai tutti e quattro i Mondi presi insieme. La lettera ebraica associata allo spirito è la Shin che trasmuta il Tetragrammaton nel Nome di cinque lettere, il Pentagrammaton: Yod, Heh, Shin, Vau, Heh, altrimenti pronunciato Yeheshuah, ovvero il nome Mistico di Gesù Cristo.


L’altra faccia dello Spirito è l’Anima, essendo essa la parte più elevata del corpo astrale: lo Spirito è la Spada che si inserisce nel fodero dell’Anima, dove lo Spirito è attivo, l’Anima è passiva, insieme formano un’unita come Gesù di Nazareth ha accolto in sé lo spirito solare del Cristo.


La Shin rappresenta lo Spirito, che è triplice. Esso è formato da tre aspetti, che sono tuttavia uno l’altra faccia dell’altro: questi spiriti nella tradizione Orientale vengono chiamati Manas, Buddhi e Atma, in quella occidentale assumono il nome di Sé Spirituale, Spirito Vitale e Uomo-Spirito. Questi spiriti sono estratti dall’esperienza rispettivamente del corpo astrale, eterico e fisico dall’Io, che agisce come il grande agente trasmutatore della Grande Opera.


In Alchimia lo Spirito è associato alla quinta ed ultima fase della Grande Opera, l’Auredo, quando lo Spirito dell’uomo diviene tutt’uno con lo Spirito del Cristo, così che l’uomo diviene un Cristoforo.


Questi sono a loro volta in relazione al Consolatore, lo Spirito Santo; al Redentore, il Figlio ed al Creatore, il Dio Padre. Lo Spirito nasce da Dio, sperimenta la morte insieme al Cristo e risorge per mezzo dello Spirito Santo. l’Io dell’uomo giunge al Cristo per mezzo dello Spirito Santo ed il Cristo conduce sulla via verso la Casa del Padre.


Ricordate dunque Fratres et Sorores, che lo Spirito soffia dove vuole, ed è dunque un atto di libera volontà che permette di compiere la Grande Opera.

Conclusione

L’uomo è un microcosmo, la sintesi del macrocosmo. Le operazioni che si compiono nell’uomo si riflettono sull’intero Cosmo, così come le operazioni che si compiono nel Cosmo si riflettono sull’uomo. Quando l’uomo venne cacciato dal Paradiso Terrestre, anche la Creazione decadde.


Il compito dell’uomo è tornare al suo stato paradisiaco e, allo stesso tempo, far tornare la Creazione il Paradiso Terrestre. Questo dipende dallo stato di coscienza dell’uomo: ampliando la propria coscienza ed elevandola dal piano fisico a quello eterico può percepire il Cosmo nel suo stato originario. A differenza del passato però, l’uomo deve ora infondere anche il principio dell’Io nel Cosmo.


Dove prima il Paradiso era sognare nel grembo degli Dei Creatori, ora il Paradiso è essere desti creatori al fianco degli Dei. Questo è possibile solo nell’incontro dello Spirito individuale con i 4 Elementi.


Fin dal principio, l’iniziazione Rosicruciana si differenzia dalla presenza di 4 Altari invece che 3, come nell’iniziazione Massonica. I quattro altari rappresentano i costituenti fondamentali del macrocosmo e del microcosmo secondo la Tradizione dei Misteri Occidentali. Dove nel Tempio Massonico manca l’Altare nel Nord, nel Tempio Rosicruciano, è invece presente al pari dell’Altare dell’Est, del Sud e dell’Ovest.

La capacità di indagare nei Misteri del numero 4, ovvero della materia e della sua caduta nel Regno della Morte, è prerogativa dei Rosacroce. L’ultimo vero e proprio Grado Massonico, il terzo, si ferma alla resurrezione di Hiram Abiff-Osiride; mentre il primo Grado Rosicruciano comincia dalla constatazione della Caduta dell’Uomo.


In un certo senso possiamo affermare che la Massoneria, specie i Gradi Azzurri, sia stati utilizzati come veicolo dagli autentici Rosacroce, al fine di mantenere un contatto con la società, formare alla conoscenza simbolica e analogica e dunque poter reclutare coloro che erano volevano andare oltre, incamminandosi verso i Misteri della Tradizione Occidentale. Dove i Massoni indagano il dominio della materia secondo le tre forze dell’anima, pensare, sentire e volere; i Rosacroce indagano come trasmutare la materia in spirito, dovendo dunque prendere coscienza anche dell’Altare del Nord, essendo questo il luogo della massima oscurità, attribuito alla Terra. Solo qui lo Spirito può confrontarsi davvero con l’ombra di se stesso.


Dove nell’antichità si praticava l’alchimia di laboratorio, i Rosicruciani praticano sempre l’alchimia spirituale. I Soffiatori, i falsi alchimisti, cercavano di fare l’oro fisico, i Rosicruciani anche nelle loro operazioni di laboratorio infondono sempre lo Spirito nella materia. Non esiste operazione spirituale che non abbia effetto nella materia e viceversa non esiste operazione materiale che non abbia effetto spirituale.


I Rosicruciani operano per la trasmutazione della materia in spirito, al fine di sublimare la materia. La materia, nonostante il suo stato decaduto, contiene in sé l’archetipo del divino che diviene cosciente per mezzo della compartecipazione dell’Io dell’uomo.

Ricordate dunque il motto Rosicruciano:

Ex Deo Nascimur, in Christo Morimur, Per Spiritum Sanctum Reviviscimus!

Da Dio Nasciamo, in Cristo moriamo e attraverso lo Spirito Santo Rinasciamo.


Un Frater della SIR+C

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